Il mio incubo preferito by María Solar

Il mio incubo preferito by María Solar

autore:María Solar [Solar, María]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2019-11-25T23:00:00+00:00


COD. 5566/146900AZ

FORD E MARGARET

01-02-2002

(INDIPENDENCE SQUARE, DAYTON, OREGON)

La donna gli fece cenno di aprire senza timore la scatolina tirandone il pomolo azzurro. Lui eseguì e si vide nella piazza di una città straniera; sembrava americana, era sicuramente quella indicata sulla scheda. C’era della gente che camminava, lui si concentrò sul marciapiede, su un uomo e una donna sulla trentina che camminavano uno accanto all’altra chiacchierando. Lui era alto, con la pelle chiarissima cosparsa di lentiggini e due intensi occhi azzurri. Lei aveva i capelli raccolti in una coda che dondolava a ogni suo passo, era bruna e altrettanto chiara di carnagione, anche se non aveva le lentiggini. Indossavano abiti pesanti, era inverno e faceva molto freddo. Tutt’a un tratto iniziò a nevischiare forte. Delle grandi gocce che cominciarono a bagnare i capelli di entrambi, e così si misero a correre verso il supermercato più vicino per trovare riparo. Fecero una corsetta, gridando e ridendo per quella pioggia improvvisa che li stava infradiciando. Senza rendersene ben conto, si diedero la mano per fare più in fretta. Arrivarono così in un luogo riparato e risero assieme, uno molto vicino all’altra, con le due bocche molto vicine una all’altra, che quasi si sfioravano. I due sentirono il bacio, si avvicinarono, ma a quel punto divennero seri e si allontanarono contemporaneamente. Per vergogna, perché se si fossero dati un bacio non sapevano che cosa sarebbe successo, perché ebbero paura di fidanzarsi. Per la ragione che fosse, sta di fatto che non si diedero quel bacio che pure sentirono. E adesso quel bacio era lì, in una scatolina nella sezione “Baci che non sono stati dati”, nel magazzino dei baci, perché entrambi, quando avessero voluto nel corso della loro vita, potessero sognare di darselo.

Manuel era strabiliato.

La distributrice rimise la scatolina al suo posto e gli fece segno di seguirla. Lo portò poco più in là a visitare la sezione “Baci che si sono persi”. Era immensa come l’altra, con scaffali che si perdevano nel non-soffitto fino al buio dell’infinito.

«Qui» spiegò la distributrice, «conserviamo i baci che sono stati dati, ma che non sono mai arrivati a destinazione; sono baci persi. Come quelli che dai al vento pensando a un amore non corrisposto e che quindi non vengono ricevuti. O come i tuoi, Manuel».

«I miei?»

«Sì, quelli che hai mandato tante volte a tua madre in questi anni, quando lei non c’era più, dopo l’incidente».

Manuel divenne serio e provò vergogna all’idea che qualcun altro conoscesse quella sua abitudine così intima. Perché sì, spesso mandava dei baci a sua madre, anche se sapeva che era impossibile che lei li ricevesse perché era morta.

La donna allungò una mano e da molto in alto una scatolina scese volando e le si posò dolcemente sul palmo. Diceva:



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